Le emozioni della classe: perché la pratica è regina nella formazione degli insegnanti

L'aula, teatro delle emozioni

Spesso si dimentica che la scuola non è solo trasmissione di nozioni, ma anche luogo in cui si incrociano i vissuti, i talenti e le fragilità di bambini e ragazzi.
L’aula è il palcoscenico delle emozioni, dove le dinamiche relazionali e i processi affettivi influenzano il clima e i risultati dell’apprendimento.
Per comprendere appieno questa dimensione empatica è necessario viverla direttamente, entrando nel vivo delle dinamiche scolastiche.

Un training esperienziale

Proprio per questo, la formazione sul campo rappresenta un elemento imprescindibile nel percorso del docente.
Solo attraverso l’osservazione guidata, la progettazione condivisa e la conduzione in prima persona delle lezioni, è possibile calarsi nel ruolo di educatore a 360 gradi.
Bisogna poter testare le proprie capacità gestionali e relazionali, ricevendo il feedback dagli studenti stessi.

Comprendere l'inesprimibile

In questo modo, il futuro insegnante può apprendere sensibilità e intuito nell’intercettare le emozioni della classe, anche quando rimangono inespresse.
Impara a leggere gli stati d’animo nei toni di voce, nei comportamenti, negli atteggiamenti, sviluppando quell’empatia che fa la differenza nel rapporto educativo.

Un percorso esperienziale

Solo stando fisicamente tra i banchi è possibile fare propri gli strumenti idonei a gestire le dinamiche emotive dell’aula.
Per questo i percorsi formativi più validi prediligono il training on the job, per consentire ai futuri docenti di calarsi pienamente nel loro ruolo di educatori a tutto tondo.

Approfondimenti sull'importanza della formazione pratica per gli insegnanti

-Emozioni “di gruppo”: In aula si generano empatia e contagio emotivo. Solo praticando si impara a riconoscere e gestire emozioni condivise.
-Valorizzare la parte non razionale: L’insegnante non è una macchina ma media anche aspetti istintivi. La formazione esperienziale aiuta a padroneggiare questa dimensione.
-Capire il punto di vista degli studenti: Mettersi nei loro panni insegna ad adattare l’approccio, cogliere bisogni non espressi e guadagnare fiducia.
-Affinare le skill relazionali: L’esperienza sviluppa la capacità di leggere i segnali, usare un tono adeguato, trovare le parole giuste nei diversi contesti.
-Gestire l’imprevisto: Nessuna teoria insegna a reagire a conflitti, crisi, problematiche comportamentali. Solo il training dal vivo.
-Valutare l’efficacia: Solo gestendo in prima persona l’aula, si possono tarare tecniche e metodi, capendo cosa funziona per ciascun studente.
-Motivazione: L’esperienza sul campo eleva al massimo il coinvolgimento, accrescendo le probabilità di successo con i propri alunni.

Il futuro docente deve poter osservare e toccare con mano la componente emozionale della didattica. Solo così potrà eccellere nel ruolo.

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