L’Educazione Emotiva e la scuola: un ruolo chiave nella prevenzione della violenza di genere

I tragici avvenimenti avvenuti negli ultimi giorni hanno riacceso i riflettori sul delicato tema della violenza di genere e sul ruolo educativo della scuola. Cosa può fare concretamente l’istituzione scolastica per prevenire episodi legati a relazioni tossiche e promuovere una cultura del rispetto?

Sviluppare l'intelligenza emotiva a scuola

Uno degli aspetti su cui la scuola italiana dovrebbe porre maggiore attenzione è l’educazione emotiva. Insegnare ai ragazzi a riconoscere le proprie emozioni, ad empatizzare con gli altri e a comunicare in modo non violento sono competenze fondamentali che ancora troppo spesso vengono trascurate.
 
Purtroppo oggi nella scuola raramente questi temi vengono affrontati in modo organico e strutturato attraverso percorsi dedicati allo sviluppo dell’intelligenza emotiva, intesa come capacità di comprendere sé stessi e gli altri.

Cosa può offrire una scuola attenta all'educazione emotiva

Un istituto che fornisca gli strumenti per riconoscere i campanelli d’allarme in una relazione tossica e chiedere aiuto potrebbe incidere notevolmente nella prevenzione di tanti episodi di violenza che hanno origine da ex partner ossessivi e possessivi.
 
Gli studenti devono imparare a riconoscere le proprie emozioni per evitare di far prevalere la rabbia o la gelosia, e comprendere che alcuni atteggiamenti all’interno di una coppia, se protratti nel tempo, possono rivelarsi lesivi della propria dignità e di quella altrui.

Proposte per implementare l'educazione emotiva a scuola

A livello di singolo istituto, si potrebbero incrementare programmi specifici basati su workshop condotti da esperti su tematiche quali le emozioni, le relazioni, la gestione dei conflitti e il rispetto dell’altro.
 
L’intelligenza emotiva dovrebbe inoltre diventare trasversale a tutte le discipline, con gli insegnanti che introducono elementi di riflessione anche durante le lezioni di italiano, storia, scienze etc.
 
A livello ministeriale servono linee guida chiare che definiscano obiettivi, contenuti e metodologie per l’educazione emotiva nella scuola dell’obbligo e superiore.
 
Gli studenti possono fare la loro parte costituendo gruppi di ascolto e ideando campagne di sensibilizzazione su queste tematiche, in collaborazione con famiglie e associazioni del territorio.

Il modello IEXS a Reggio Emilia

La scuola IEXS di Reggio Emilia mette da tempo in pratica questi approcci utilizzando l’amore come strumento per affrontare argomenti difficili senza creare ulteriori conflitti. 
 
Come sottolinea la preside Lucia Dell’Aquila nel suo intervento, “una comunicazione efficace basata sul rispetto, l’empatia e l’ascolto attivo ci permette di trattare questi temi in modo costruttivo”. Ascolta le parole della preside Lucia Dell’Aquila.

L'importanza della prevenzione primaria

Investire sull’educazione emotiva e affettiva delle nuove generazioni rappresenta un elemento chiave di prevenzione primaria contro la violenza di genere e altre forme di abuso.
 
Formare cittadini consapevoli del valore del rispetto, dell’uguaglianza e della solidarietà significa gettare le basi per una società futura basata su relazioni non tossiche e non discriminatorie.
 
Serve un cambio di mentalità che parta proprio dalla scuola, luogo per eccellenza di maturazione dei giovani. Solo attraverso un apprendimento trasversale delle emozioni si potrà svolgere pienamente quel ruolo educativo e preventivo oggi più che mai necessario.

In conclusione

Il caso di Giulia Cecchettin ci ricorda con durezza come la violenza di genere sia ancora purtroppo radicata nella nostra società e di quanto sia importante intervenire fin dalla giovane età per promuovere un cambiamento culturale profondo.
 
La scuola rappresenta il contesto ideale per sviluppare quel tipo di intelligenza emotiva in grado di insegnare il rispetto per sè stessi e per l’altro/a. Solo attraverso percorsi mirati e una revisione complessiva dell’offerta formativa potrà svolgere compiutamente il suo ruolo educativo e preventivo.
 
Uno sforzo corale che vede coinvolti insegnanti, famiglie, associazioni e soprattutto gli studenti stessi, chiamati ad essere protagonisti attivi di questo cambiamento.

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